Ha avuto molto successo in questi giorni l’ ARAZZO DI SANTA LUCIA installato lungo la scalinata dell’omonima chiesa ad Arzachena, comune situato nella parte nord orientale della Sardegna, in provincia di Olbia-Tempio.
Questa installazione di grande effetto, è stata realizzata dalla pittrice Claudia Filigheddu, dipingendo pannelli di legno successivamente posizionati lungo le alzate di questa prestigiosa scalinata realizzata in granito, che porta a questa chiesa risalente al XIII secolo, posizionata sul colle dal quale si ammira Arzachena e il panorama che la circonda.
In effetti il termine arazzo è stato utilizzato impropriamente anche se di questo, ne riporta i colori e i disegni tipici della tradizione sarda, apparendo veramente come un tessuto che si srotola lungo questa spettacolare scalinata e che, come tale, può essere tolto.
In realtà l’arazzo è una forma di arte tessile che si pone a metà strada tra l’artigianato e la rappresentazione artistica.
Tecnicamente è un tessuto realizzato a mano su un telaio e destinato a rivestire le pareti. Solitamente di ampio formato, rappresenta grandi disegni molto dettagliati.
Anticamente Il disegno preparatorio di un arazzo veniva realizzato da un pittore, anche di una certa fama e il risultato finale dipendeva dall’abilità dell’artigiano incaricato dell’esecuzione.
Il termine italiano “arazzo” deriva dal nome della città francese di Arras dove, nel Medioevo, venivano prodotti i migliori arazzi.
Oggi viene impropriamente usato per indicare vari manufatti che si appendono ai muri realizzati con tecniche differenti come: il mezzo punto, il telaio Jacquard, il ricamo.